martedì 28 gennaio 2014
Sassuolo, esonerato Di Francesco
Per la sua sostituzione sono due i principali candidati: Alberto Malesani e Ciro Ferrara. In attesa che il presidente Squinzi trovi il sostituto di Di Francesco la squadra è stata affidata momentaneamente a Mandelli.
lunedì 27 gennaio 2014
Il libro che racconta la Storia del Toro
La memoria storica del Toro si sta rimettendo in moto: dopo tanti anni e dopo tanti protagonisti fasulli. A Torino si sta delineando la possibilità di intravedere la gente da Toro, della quale si erano perse le tracce. Ora sta ai protagonisti del Toro riaprire il libro della Storia. I risultati parlano chiaro e i fasti del passato che ritornano rimbombano finalmente nella testa del popolo granata. Non è detto che ci voglia un miracolo per scrivere un capitolo in più nel libro della Storia del Toro, un capitolo che faccia pensare al mondo intero: "Rieccoli".
Glik carico, avviso al Milan: "Balo o non Balo..."
sabato 25 gennaio 2014
Vesovic e i dubbi di Ventura
Troppo poco tempo ha avuto il tecnico per poter conoscere a fondo il giocatore classe '91 (per questo motivo è stato portato nel capoluogo piemontese), che, tra l'altro, è fermo da due mesi. Per questo motivo, il montenegrino potrebbe faticare parecchio a farsi trovare pronto in tempi rapidi, cosa che, trattandosi di un acquisto di metà stagione, potrebbe avere un effetto boomerang in casa Toro. Ventura, infatti, preferirebbe avere a disposizione un elemento da subito in grado di fare le veci di Darmian se chiamato in causa. Vesovic, apparentemente, non sembra in grado di poter dare queste garanzie, almeno nell'immediato, cosa che di fatto renderebbe inutili tutti gli incastri che Petrachi dovrebbe mettere in atto per arrivare al tesseramento del giocatore sprovvisto di passaporto comunitario.
La decisione non è definitiva, dal momento che, con la partita imminente, si è preferito prendersi ancora un paio di giorni di riflessione. Ma se i dubbi non verranno definitivamente fugati, allora si cambierà obiettivo (con Faraoni di nuovo primo, seppur molto caro, obiettivo), e Vesovic (che, dal punto di vista contrattuale, ha già trovato tutti gli accordi del caso) dovrà cercarsi un'altra sistemazione. Per ora, comunque, nulla è stato irrevocabilmente deciso, ma la sensazione è che Vesovic sia leggermente meno vicino rispetto ai giorni scorsi.
"A centrocampo come con il Sassuolo"
L'ex Roma e lo svedese sono dunque la scelta prediletta da parte dei lettori, che hanno dimostrato una netta preferenza rispetto alle altre alternative. Il 20,63% dei voti cade, infatti, su Basha e Farnerud, con Brighi che tornerebbe in panchina e con l'ex Frosinone che si riprenderebbe la titolarità ottenuto fino alla gara con la Fiorentina.
L'11,64% delle preferenze va a Brighi e El Kaddouri, che quindi tornerebbe in campo dopo la lunga sosta forzata a causa di un infortunio: tanti inserimenti e un centrocampo spiccatamente offensivo, in questo caso. Poco successo hanno riscontrato infine le ultime due opzioni: la prima è Basha-El Kaddouri a fianco di VIves, coppia che ottiene solo l'8,99% dei voti; la seconda invece ricade su Basha e Brighi. Per loro solo il 3,7% delle preferenze.
mercoledì 22 gennaio 2014
VIDEO - Le giocate più belle del nuovo talento del Torino
Toro su Vesovic: i dettagli della trattativa
Vesovic, classe '91, è un giocatore su cui i granata hanno gli occhi da diverso tempo, da quando, cioè, seguivano Maksimovic. Era piaciuto già allora, ma si preferì puntare sul centrale serbo, vista la carenza di difensori in organico. In quel periodo, Vesovic era tesserato con lo Stella Rossa di Belgrado, club che adesso non detiene più la proprietà del cartellino ma che, di fatto, guadagnerebbe una sorta di premio economico in caso di tesseramento da parte di un altro club del giocatore, che ha già militato nella nazionale montenegrina. Il "problema" è proprio questo, il fatto che Vesovic è un giocatore extracomunitario, e di conseguenza, secondo la normativa vigente, non tesserabile dal Toro, che ha già tutti i posti occupati (si ricorda la proprietà di Stevanovic e di Diop, che pur non essendo attualmente in granata, gravano da questo punto di vista).
L'unico modo per ovviare il problema sarebbe la cessione all'estero di un giocatore extracomunitario, per liberare appunto un posto e tesserare il terzino. Ed è in questa direzione che i granata si stanno attivando: l'obiettivo, in realtà, è piuttosto complesso. Si tratterebbe di acquisire un giocatore extracomunitario ma già dall'Italia (in questo caso, non c'è alcuna limitazione), per poi cederlo immediatamente, a titolo definitivo, a un altro club all'estero. In questo modo, con un piccolo vizio di forma (cosa che ha spesso adottato il Parma in questi anni) i granata libererebbero formalmente un posto, che si potrebbe quindi riempire proprio con l'arrivo di Vesovic. La fretta, in questo caso, è legata al giocatore da individuare e da cedere all'estero, più che alla chiusura con il reale obiettivo granata. Vesovic, il profilo estero; Faraoni, quello italiano. I nomi in ballo, attualmente, sono loro.
martedì 21 gennaio 2014
Immobile migliore in campo: vittoria a mani basse
Immobile al primo posto, dunque, e con una maggioranza particolarmente schiacciante, se si pensa che al secondo "classificato" vanno il 14,08% delle preferenze. Ma deve comunque essere contento Maksimovic, dal momento che le prestazioni sempre più in crescita lo stanno consacrando in questo campionato italiano. Il centrale serbo sta diventando sempre più un intoccabile nella difesa di Ventura, vista non solo la qualità, ma la grandissima personalità. E i tifosi gongolano.
Terzo posto per Giuseppe Vives, che in questa stagione sta prendendosi delle belle rivincite. Domenica, un'altra bella prova: per lui il 10,99% dei voti. A seguire troviamo Brighi, autore della seconda e decisiva rete del match, che guadagna il 7,32% delle preferenze, mentre a chiudere ecco Masiello, rispolverato titolare dopo mesi di panchina: per il 3,1%, il migliore è stato proprio lui.
lunedì 20 gennaio 2014
sabato 18 gennaio 2014
venerdì 17 gennaio 2014
Il Sassuolo vuole strappare Paulinho al Livorno
Torino, il grande sogno di mercato è più vicino
Sembra un sogno di mercato, per il Torino, eppure potrebbe non esserlo. Sempre che la Cina non sia "vicina" come si dice. Il nome è quello di Alessandro Diamanti, e la notizia è che il club di Cairo è seriamente intenzionato a portare un'offerta al Bologna e al calciatore perchè nella prossima stagione lasci l'ombra delle Due Torri per quella della Mole. L'obiettivo è molto arduo, ma non impossibile; prima, però, deve verificarsi una serie di circostanze indipendenti dalla volontà granata. Diamanti infati, è cosa nota, è oggetto di un forte pressing cinese, segnatamente del Guangzhou allenato da Marcello Lippi: l'offerta pervenuta tanto al Bologna quanto al calciatore è di quelle che farebbero vacillare chiunque (si parla di 10 milioni per il club e addirittura 7 a stagione come ingaggio), eppure nessuno dei due ancora ha risposto; i felsinei temono di perdere molte chance di salvarsi, lasciando partire il proprio miglior elemento, e il trequartista toscano non sarebbe così convinto di essere già pronto per abbandonare i prestigiosi palcoscenici italiani in favore di quelli, remunerativi sì ma poco competitivi, dell'Estremo Oriente. Il Torino aspetta gli eventi. La prima delle due condizioni che si dovrebbero verificare, secondo gli auspici granata, è appunto il mancato trasferimento di Diamanti nell'immediato. La seconda è spiacevole a dirsi, ma – siccome a fini di mercato vale il principio mors tua, vita mea – in riva al Po c'è chi gufa il Bologna affinchè manchi l'obiettivo della permanenza in Serie A. Perchè a quel punto i costi dell'operazione si abbasserebbero sensibilmente, e Cairo sarebbe disposto ad investire una cifra intorno ai 6, forse 7, milioni di euro per regalare Alino a Giampiero Ventura, che farebbe i salti di gioia. Per questo il Toro tifa "contro" Lippi, ma stavolta i colori o il derby non c'entrano.
mercoledì 15 gennaio 2014
Toro, c'è il Sassuolo
Per il salto di categoria, il presidente Squinzi ha rinforzato molto la squadra in estate. E' arrivato un portiere di estrema affidabilità come Pegolo; difensori giovani e/o in cerca di riscatto: Ziegler, Ariaudo, Pucino e Marrone; un centrocampista di sostanza come Kurtic, e giocatori offensivi che possono dire la loro: Schelotto, Zaza e Floro Flores. I molti innesti hanno causato un esborso economico di 17 milioni, ripianata in parte dai diritti tv che porta la permanenza in Serie A.
La forza neroverde è stata la fiducia riposta in Di Francesco. Nonostante la sconfitta interna per 0-7 contro l'Inter, la dirigenza del Sassuolo ha scelto di proseguire con il tecnico e i risultati successivi hanno dato ragione alla scelta di conferma. La dèbacle, anziché disgregare il gruppo, ha rinvigorito Berardi e compagni che hanno reagito da vera squadra. Sta al Torino non far sì che questo buon periodo di forma prosegua.
Tachtsidis, inserimento graduale
Nella seduta odierna a porte aperte, l'ex Catania non ha brillato durante la partitella in famiglia, nella quale è stato schierato proprio come terminale centrale di centrocampo. La voglia di dimostrare di essere all'altezza, però, ha portato il classe '91 a proseguire i lavori di allenamento tra palestra e giri di campo addizionali. Tachtsidis chiede tempo al Torino, mentre prosegue nel suo lavoro di ambientamento. Un inserimento che riguarda più la parte tattica che la questione fisica.
Il gioco del Toro passa da Maksimovic
Per quanto riguarda le statistiche di squadra, invece, la Fiorentina ha superato i ragazzi di Ventura in quasi tutti i contesti. Dal possesso palla (56% a 44%) alla supremazia territoriale, i viola sono stati migliori seppur non abbiano trovato la via della rete. Un ultimo dato riguarda i tiri. I granata stanno affinando sempre di più le conclusioni e, nonostante non abbiano segnato nell'ultimo turno di campionato, le conclusioni sono state quase tutte verso le specchio della porta, cinque delle sei totali.
martedì 14 gennaio 2014
Mercato, il Toro piomba su un grande talento del Fenerbahce
Spunta un nome nuovo per il reparto offensivo del Torino: è quello di Salih Ucan. A riferirlo è il portale turco Amkspor. Il calciatore, trequartista classe '94, è di proprietà del Fenerbahce ed è considerato uno dei prospetti più interessanti in Turchia.
lunedì 13 gennaio 2014
Cerci, la Juve si gioca due carte per convincere il Toro
Non ci sono dubbi sulla permanenza di Alessio Cerci al Torino fino alla fine della stagione, molti invece ce ne sono per la prossima, perchè l'esterno granata è uno dei giocatori del campionato italiano più appetibili. Tra i club interessati alla "nuova creatura" di mister Giampiero Ventura c'è la Juventus, pronta ad imbastire una nuova operazione nell'asse tutto torinese.
LA STRATEGIA - Stando a quanto riportato da La Stampa, la società bianconera potrebbe giocarsi le metà dei cartellini di Ciro Immobile e Sebastian Giovinco, che interessa molto alla dirigenza del Torino, per convincere il patron granata Urbano Cairo a sacrificare il suo gioiellino. Nel frattempo per Cerci si profila un aumento da parte del Torino, pronto a premiare il suo talento.
Clamoroso Gillet: si va verso un nuovo slittamento
La motivazione che dovrebbe confermare lo slittamento di circa 10 giorni è quella di "esigenze interne del collegio", cosa che fa esasperare, più ancora che arrabbiare, il Torino stesso, impegnato pure sul fronte mercato. Se infatti il portiere belga dovesse tornare a disposizione, verrebbe immediatamente girato in prestito Lys Gomis, che resta tuttavia attualmente bloccato proprio vista la situazione dell'ex Bari. L'agonia, perché tale è, sembra che continui ancora. In attesa di un verdetto che, almeno, si spera essere veramente ben ponderato.
Il tabellone del calciomercato granata
Così come già alla ricerca è il Toro per il terzino destro che possa avvicendarsi a Darmian: l'idea è un'opeazione à la Menga, cioè un giocatore da prendere in prestito con diritto di riscatto a Giugno, per valutarlo da qui fino alla fine del campionato. Ecco perché il ds granata è stato in Francia, a ossevare Corchia: per ora, tuttavia, nulla di concreto. Anzi, le possibilità che il terzino possa diventare effettivamente del Toro, attualmente, restano piuttosto basse.
Ma oltre agli arrivi, bisogna pensare alle cessioni, soprattutto a centrocampo. Detto che Gazzi difficilmente si muoverà, le possibilità che temporaneamente possa lasciare la piazza granata, per giocare con più regolarità prima di tornare alla base, sono piuttosto alte per Bellomo, cercato da molte squadre di B tra cui anche il Brescia.
A seguire, ecco il tabellone del calciomercato invernale del Toro, specificando che alla voce "trattative" sono stati inseriti i nomi di cui la nostra redazione ha conferma diretta, mentre sotto "interessi" si trovano i nomi dei giocatori che, secondo altri organi di informazione, sono stati contattati o sono seguiti dalla società granata.
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TORINO 2013/2014
All.: Ventura (confermato)
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ARRIVI
ACQUISTI: Tachtsidis (c, Catania - prestito)
Trattative: Aguiar (c, Penarol); Bardi (p, Livorno); Birsa (c, Milan); Botta (c, Inter); Caprari (a, Roma); Corchia (d, Sochaux); Faraoni (d, Watford); Lazaar (d, Varese); Nico Lopez (a, Udinese); Torosidis (d, Roma)
Interessi: Aguirre (a, Liverpool Montevideo); Cherubin (d, Bologna); Constant (d, Milan); Diamanti (a, Bologna); Dodò (d, Roma); Dos Santos (a, Villareal); Halfredsson (c, Verona); Hernandez (a, Palermo); Ilicic (a, Fiorentina); Kone (c, Bologna); Kurtic (c, Sassuolo); Piccini (d, Livorno); Rosi (d, Parma); Saponara (c/a, Milan)
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PARTENZE
CESSIONI: -
Trattative: Bellomo (c, Brescia, Empoli); D'Ambrosio (d, Fiorentina, Milan, Inter, Roma); Gazzi (c, Palermo); Meggiorini (a, Padova, Palermo, Spezia)
Interessi: Barreto (a, Genoa); Bellomo (c, Chievo, Udinese); Darmian (d, Juventus); Cerci (c, Juventus); Maksimovic (d, Juventus)
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LA ROSA ATTUALE
Portieri: Berni, Gillet, Gomis L., Padelli
Difensori: Bovo, D'Ambrosio, Darmian, Glik, Maksimovic, Masiello, Moretti, Pasquale, Scaglia, Rodriguez
Centrocampisti: Basha, Bellomo, Brighi, Cerci, El Kaddouri, Farnerud, Gazzi, Tachtsidis, Vives
Attaccanti: Barreto, Immobile, Larrondo, Meggiorini
Botta-Inter-Toro: la strada è in salita
La convocazione per la gara di Coppa Italia potrebbe infatti dare a Mazzarri la possibilità di provare Botta: una sorta di test, considerato quanto la squadra milanese tenga all'argentino, che sarà l'osservato speciale anche durante gli allenamenti. Ecco perché nell'affare D'Ambrosio è stato un volere del Toro, più che dell'Inter, inserire nella trattativa proprio Botta (o Bardi), a fronte di una proposta nerazzurra che continua tuttora a comprendere giocatori - da Duncan, a Mbaye a Benassi - che non convincono del tutto Petrachi. Non tanto per la qualità di questi giovani, che rimane alta, quanto per il profilo ricercato.
La vicenda, legata a quella del terzino destro granata, potrebbe dunque subire un'accelerata nel fine settimana.
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Mai così bene, mai così in alto
Una, intanto, l'ha già data: era dal '94-'95 che i granata non si ritrovavano tra le prime dieci a metà torneo. Quell'anno si arrivò noni, con 23 punti, mentre nel ritorno ebbe un visto calo e chiuse la stagione con 45 punti, all'undicesimo posto. Nella stagione successiva, e poi nel '99-'00, la squadra giunse al giro di boa con appena 17 punti, retrocedendo al termine del campionato. Disastrosa fu la stagione '02-'03, con Ulivieri allenatore: 10 punti nel girone di andata, ultimo posto e serie B con appena 21 punti, uno dei peggiori campionati di sempre. Si passa così alla gestione Cairo, che nell'anno dopo la promozione con il Mantova cominciò alla grande la serie A: 22 punti nel girone di andata, salvezza a quota 40 al termine della stagione. La stagione seguente si concluse con 17 punti e una permanenza nella massima serie molto risicata, mentre 2008-2009 i 15 punti dell'andata non bastarono poi per la salvezza. L'anno scorso, infine, la squadra di Ventura collezionò 20 punti (21 sul campo), quindi quest'anno si è incrementato lo score di ben 6 punti (o 5, se si considera la penalità iniziale).
E' un Toro che deve fare al più presto i famosi 40 punti, che deve comunque continuare a guardarsi dietro, ma che può anche sbirciare da non troppo lontano la zona Europa. In questo girone di andata, infatti, questo Toro ha capito di potersela giocare con tutti: e se adesso, che la squadra è diventata più matura, non ci saranno più quei famosi cali di tensione, Ventura potrebbe centrare un altro grande traguardo.
domenica 12 gennaio 2014
Le pagelle di Torino-Fiorentina
DARMIAN 6.5: una garanzia sulla fascia destra, una continua conferma. Spinge forse meno del solito ma annulla Joaquin e dalle sue parti è difficile sfondare
MAKSIMOVIC 5.5: sin dalle gara d’esordio ha mostrato una sicurezza da veterano. Sicurezza che oggi, in qualche frangente, rischia di tradirlo. Si fa trovare spesso fuori posizione, errori anche nei passaggi, il più delle volte fuori misura
GLIK 7: conferma il buon momento di forma. Se a Parma l’errore su Amauri aveva un po’ macchiato la sua prestazione, contro la Fiorentina non si fa mai sorprendere e strappa spesso applausi quando chiude sugli avversari. Il migliore in campo
MORETTI 6.5: dal difensore ci si aspetta ormai una prestazione come quella di oggi. Attento, sicuro, spesso sbroglia la matassa e non sbaglia un intervento.
PASQUALE 6: comincia bene la sua partita. Una buona ripartenza nei primissimi minuti, uno stop al volo di petto al limite dell’area. Cala un po' alla distanza quando commette qualche errore di imprecisione
BASHA 6: solita partita di sostanza quella del mediano, ormai un punto fermo del centrocampo granata. Il Toro non soffre più di tanto nonostante la grossa qualità della Fiorentina. Bravo a ripartire ma anche a risolvere qualche situazione difficile al limite dell'area (BRIGHI 6: entra subito in partita, da segnalare un ottimo recupero su Cuadrado e un bel pallone per Cerci poco prima del fischio finale)
GAZZI 6: chiamato in causa dopo tante panchine, il mediano che ha fatto la fortuna del Toro di Ventura nel primo anno di A si fa trovare pronto e sostituisce Vives senza quasi far sentire la sua assenza. Fa il suo rispettando le consegne dell'allenatore
FARNERUD 6: parte un po' in sordina, e i primi i 45' lo si vede molto poco. Cresce nella ripresa facendosi spesso trovare al posto giusto al momento giusto. Peccato Barreto non lo veda quando, invece di lanciare Cerci, avrebbe dovuto servire lo svedese
CERCI 6.5: le azioni più pericolose del Toro passano sempre dai suoi piedi. Prova a sorprendere Neto trovando sempre la risposta del portiere. Con lui in campo i granata danno sempre l'impressione di poter far male, da un momento all'altro
BARRETO 5: preferito a Meggiorini, torna titolare dopo oltre due mesi. Non è il giocatore, almeno non oggi, in grado di poter fare la differenza. Ha tecnica da vendere ma non sfrutta al meglio le sue potenzialità. Grosso l'errore nel secondo tempo, quando spreca un pericoloso contropiede non accorgendosi di Farnerud alla sua sinistra. Esce tra i fischi dell'Olimpico (MEGGIORINI 6: prova generosa dell'attaccante che tenta anche di rimediare ad una conclusione poco precisa di Cerci tentando di colpire in acrobazia il pallone )
All. VENTURA 6: con una formazione priva del suo bomber Immobile e di un Vives rinato nella nuova posizione, il tecnico sceglie il fedele Gazzi per sostituire il mediano e si affida alle invenzioni di Barreto. Il punto colto dal Toro è prezioso: il centrocampo granata non va mai in affanno nonostante la grossa qualità della mediana viola, e la difesa, i cui meccanismi sono ormai rodati, è attenta e chiude senza subire.
Arbitro VALERI 6.5: quasi non ci si accorge della sua presenza, aiutato anche dalle due squadre in campo. Una direzione tutto sommato corretta quella del fischietto di Roma
FIORENTINA
NETO 6
TOMOVIC 5.5 RODRIGUEZ 6.5 SAVIC 6 RONCAGLIA 6
MATI FERNANDEZ 6 (st 34' AMBROSINI sv) PIZARRO 6 BORJA VALERO 7
CUDRADO 6 ILICIC 5 (st 16' IAKOVENKO 5.5) JOAQUIN 5 (st 40' MATOS sv)
Il Toro non mangia la Fiorentina
I granata soprattutto nel primo tempo hanno faticato e non poco nella fase di non possesso palla, i viola infatti hanno costruito diverse palle gol che non hanno finalizzato per poco, Padelli ci ha messo del suo solo sulla punizione di Mati Fernandez, mentre le altre occasioni non sono andate a segno per errori di mira dei viola che oggi fortunatamente sono andati in bianco come la maglia che indossavano.
I granata, come era nella logica delle cose, hanno agito di rimessa e le loro occasioni le hanno avute soprattutto nella ripresa dove sono andati molto vicini alla marcatura in tre occasioni; molto difficile da realizzare quella di Meggiorini che ha già fatto tanto a deviare il tiro di Cerci, Cerci che precedentemente si era visto parare il tiro al termine di un contropiede dove Barreto avrebbe fatto meglio a servire Farnerud sulla destra e infine quella di Barreto che ha concluso bene un contropiede con un tiro deviato da Neto che solo il caso ha voluto che finisse tra i piedi di Savic e non tra quelli di Farnerud solodavanti alla porta vuota; questa quindi per me è stata l’occasione nella quale i granata possono recriminare. Però, come dicevamo prima, tante sono state le occasioni per i viola finite fuori di un niente e pertanto il pareggio appare giusto; come occasioni quindi un tempo per squadra anche se il pallino del gioco è stato più spesso in mano alla squadra di Montella.
Il Torino quindi, come contro la Roma e l’Inter, è riuscito ad impattare contro una grande non sfigurando nemmeno sul piano del gioco. I black out in questo girone di andata ci sono stati solo col Napoli e nel derby dove i granata hanno perso senza mai riuscire ad entrare in partita anche se a loro parziale discolpa c’è da ricordare che i gol sono venuti grazie ad errori arbitrali.
Nella partita di oggi c’è stata una buona prova soprattutto degli esterni Darmian, oramai una certezza, e Pasquale che è apparso più concentrato del solito in fase difensiva cadendo nell’errore solamente in occasione di un cross nel secondo tempo in fase offensiva.
C’era curiosità anche per la prova di Gazzi e Barreto che da tanto tempo non scendevano in campo nell’undici titolare e i due pupilli di Ventura hanno risposto positivamente come se avessero sempre giocato. Questa è la dimostrazione che tutto il gruppo è consapevole delle strategie e conosce bene quello che c’è da fare in campo.
Commentare le partite dei granata diversamente agli anni pre Ventura è diventato più semplice perché la squadra ha una sua identità e difficilmente ci sono situazioni che la sorprendono o la mettono in difficoltà. Certo non sempre le scelte del mister sono comprensibili e incontrano il volere dei tifosi che vorrebbero vedere in campo i giocatori più simpatici o i giovani della primavera; ma il mister manda in campo i giocatori quando è sicuro che questi possono giocare come vuole lui, l’esempio di Maksimovic è eclatante, tanta panchina per il serbo che poi da quando è entrato non ha più lasciato la formazione titolare.
Se abbiamo concluso il girone di andata al settimo posto con 26 punti, più vicini alla zona europa che alla zona retrocessione il merito va al lavoro che viene fatto sul campo dallo staff tecnico e dai giocatori presenti in rosa.
Ora inizia il girone di ritorno, le prime due partite sono abbordabili, andare a San Siro a inizio febbraio davanti al Milan (unica italiana rimasta in Champions) in classifica sarebbe motivo di orgoglio come motivo di orgoglio ancora più grande sarebbe uscire da San Siro ancora davanti al Milan.
sabato 11 gennaio 2014
TORINO-FIORENTINA, PROBABILI FORMAZIONI
TORINO (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Brighi, Basha, Farnerud, Pasquale; Cerci, Barreto. All. Ventura.
FIORENTINA (4-3-3): Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Vargas; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Cuadrado, Ilicic, Matos. All. Mandorlini
Toro, il nuovo difensore viene dal Manchester United?
Due acquisti per Ventura, ma il tecnico rinuncerà al suo pupillo?
Torino, i convocati sono solo 19: fuori Immobile ed El Kaddouri, resta a casa D'Ambrosio
D'Ambrosio, Petrachi non sente ragioni: vuole solo due nomi!
All'Olimpico "tifosi speciali" rievocano il Grande Torino
Torino-Fiorentina, momento emozionante prima della gara
Conferenza stampa Tachtsidis, tifosi Catania imbufaliti!
Il Toro su Corchia, i dettagli dell'offerta al Sochaux
MEDIASET - Il Toro non si ferma, a breve un nuovo colpo?
TUTTOSPORT - Via D'Ambrosio, il Toro ha scelto il sostituto
Pedullà: "Toro, un obiettivo si allontana"
venerdì 10 gennaio 2014
D'Ambrosio, arriva il grande rifiuto dell'Inter
D'Ambrosio, la Roma ha la contropartita che piace a Ventura
Toro, Tachtsidis ha scelto il numero di maglia
Pulici: "Toro, c'è una cosa che mi preoccupa molto"
Ag. Tachtsidis: "Aveva tante offerte, ha scelto il Toro per un motivo"
Musarra, il Tachtsidis calciatore è noto a tutti coloro che seguono il calcio: come ci descrive il ragazzo, l'uomo che inizia a lavorare con Giampiero Ventura?
"Panagiotis è un ragazzo eccezionale; tranquillo di carattere, gli è sempre stata riconosciuta da tutti una grande professionalità. Ambizioso? Sì, nel senso migliore del termine: è una qualità, per un calciatore, mirare a traguardi il più alti possibile. Senza cadere però nella presunzione, come può accadere a molti specie fra i giovani che si affacciano al grande calcio; ma questo non è certo il caso di Panagiotis".
Perchè avete scelto Torino?
"Innanzitutto per l'importanza della squadra e della società, per il suo nome e per la sua storia. Non nego che avessimo ricevuto altre proposte, ma se abbiamo deciso per accettare quella granata è soprattutto per un motivo: ci hanno fatto capire quanto fortemente volessero Panagiotis. Tutti quanti: Gianluca Petrachi, il presidente Cairo, ogni componente del club e dello staff tecnico ha mostrato come desiderassero davvero poterlo avere con sè. E sapersi voluto, per un calciatore, è importantissimo. Del resto no, l'interessamento del Torino non è nuovo, anzi è vecchio di alcuni anni".
Non spaventa il fatto di arrivare in un contesto già organizzato e consolidato?
"Chiaramente, sbarcare a gennaio in una squadra ben costruita e peraltro dal buon andamento in campionato fa sì che non si possano avanzare pretese di garanzie tecniche o simili, e questo Tachtsidis lo sa benissimo; certo, come dicevamo sa di essere stato richiesto, ma questo non vuol dire che non debba dare il meglio di sè per potersi giocare le proprie carte. Le qualità, per fortuna, non gli mancano".
Se qualcuno, sotto la Mole, dovesse storcere la bocca per l'ultimo anno e mezzo in apparente ombra di Tachtsidis, cosa potrebbe rispondere?
"Le ultime due realtà in cui il ragazzo si è calato, ossia prima Roma e poi Catania, per aspetti diversi hanno vissuto entrambe periodi di profonda difficoltà; in giallorosso poi aveva a che fare con una concorrenza fatta di autentici mostri sacri, al posto suo in campo c'era un giocatore di livello assoluto, ma ciononostante, se andiamo a vedere, ha totalizzato comunque 23 partite con la Roma: non così poche. A Catania anche ha giocato praticamente sempre, pur se la situazione di classifica non ha concesso di brillare particolarmente".
Fra sei mesi c'è anche il Mondiale...
"Ora Panagiotis sarà concentrato unicamente sul Torino, che è una sfida importante e per lui può essere la base per una carriera piena di soddisfazioni. Poi è naturale che alla Nazionale ci pensi, come ci pensa in fondo ogni calciatore, ma quel che dovrà accadere lo vedremo nei prossimi mesi, non è ora il suo primo pensiero, quello è il Torino".
Che opinione si è fatta del mercato che sta conducendo il Torino?
"Non sta a me giudicare come operi la società. Di certo, quello granata è un club che si è sempre mosso bene, con grande attenzione, senza spendere le cifre astronomiche che possono permettersi i vari Paris-Saint Germain – e quindi senza trovarsi poi con brutte sorprese nei bilanci – ma riuscendo a scovare comunque dei buoni talenti, il che è molto più difficile e richiede molte più capacità che non il semplice aprire il portafogli e tirare fuori milioni a volontà. Penso a D'Ambrosio, sì, ma anche ad altri come lui".